venerdì 23 marzo 2012

Il mio racconto

Mi chiamo Trapelli Sereno Angelo, nato in provincia di Brescia il16 febbraio1945
Alla giovane età di 10 anni mi sono trasferito a Napoli dove sono rimasto fino a 50 anni. Sono sposato con tre figli. Le difficoltà di una vita a Napoli e il pensiero del futuro per i miei figli mi riportarono a Brescia nel 1987.
Incominciando a lavorare per la mia nuova casa notai che mi veniva il fiatone facendo dei piccoli lavoretti.
Mi preoccupai e facendo i primi controlli con un ricovero all’ospedale di Desenzano, dopo vari esami mi trovano un enfisema polmonare dovuto al deficit di alfa 1antitripsina, che a dir la verità non sapevo cosa fosse.
Tra visite e controlli arrivai all’ ossigenoterapia giorno e notte,  ormai pesavo 48kili e non avevo voglia nemmeno di mangiare, mi guardavo allo specchio e sembravo uno scheletro.
Mi misero in lista per il trapianto di polmoni. Dopo circa 8 mesi di attesa, domenica 18 gennaio alle ore16,30 de 18 gennaio 1998,mentre ero sul letto a sentirmi la partita Brescia – Napoli, che il Brescia vinse 3 a 0, arrivò all'improvviso la chiamata: “gli organi erano disponibili”.
Dopo 15 minuti arrivò l'autolettiga che mi portò direttamente al Policlinico San Matteo di Pavia. Verso le 22.00 ero gia in sala operatoria, dopo circa sette ore l'intervento era concluso e tutto era andato per il meglio. Un grazie di cuore al prof. Viganò e a tutta l’equipe medica che mi ha seguito. Dopo circa un mese mi trasferirono al centro di riabilitazione di Montescano, dove o seguito un percorso di riabilitazione specifico per circa un mese. Tornato a casa non immaginate la gioia nel vedere i miei nipotini, quello che ho provato nel stare con loro è indescrivibile. Ho sempre solo sognato di correre con i miei nipotini nei campi, anche perchè abito in campagna.
Da quel momento era possibile: ero RINATO!!! Un grazie immenso alla famiglia del ragazzo,che con la sua generosità ha donato gli organi permettendo ad altre persone di continuare a vivere. Il 18 gennaio saranno 13 anni che sono rinato. Ora ho 66 anni ma mi sento un ragazzino e lo confermano anche i medici del San Matteo di Pavia che ogni tre mesi mi vedono per i controlli. Come tutti i trapiantati assumo ogni giorno farmaci antirigetto.
Pensavo che dopo il trapianto fosse tutto finito ma non mi importa ne vale la pena, invece di soffrire senza muoversi con l'ossigeno giorno e notte, non poter mangiare perchè il diaframma non si apriva per il peso dello stomaco.
Ora e tutta un'altra cosa, mangio di tutto, sono passato da 48 Kg a 74Kg e scusate se mi ripeto ma sono rinato e felice e se qualcuno avesse dubbi, perplessità o volesse approfondire questo discorso può telefonarmi a .questi numeri.. 0306802125 cell.330521304 e sarò ben lieto di condividere la mia esperienza. grazie. Sereno         

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La vita è tutto, la malattia arriva, inaspettata, ingiusta, non è una 
punizione però toglie tanto a corpo e mente, rende fragili e impotenti
la sofferenza sembra infinita ma anche il coraggio e la forza!
Ci vuole amore, dedizione e pazienza per stare vicino a chi si trova 
in lista d'attesa per un trapianto, unica soluzione per la cura di 
gravi malattie.
All'improvviso arriva una chiamata che porta smarrimento e dolore
ma allo stesso tempo la speranza...è il Dono, il dono di una nuova Vita
e va accolto con gioia nel rispetto di una fine che è un nuovo inizio.
Le ore del trapianto, interminabili...
speranza, fiducia e voglia di vivere 
per se stessi e per chi con questo
immenso gesto ha fatto rinascere tante nuove vite.
CHI DONA AMA LA VITA
Se il mio cervello si spegne
parti del mio corpo possono generare nuove vite.
Ho deciso, ho detto si, sono favorevole alla donazione.
E voi?

 Anonimo