Grazie al mio Donatore vivo la mia seconda vita, promuovendo l'amore per essa.
Vincenzo Vella (con il mio Angelo)
La storia del mio trapianto.
La prima volta che sentii parlare di cirrosi fu nel 2008 all'età di 46 anni.
Mi fu diagnosticata
del tipo Criptogenica ( non si conosce l'appartenenza ). Scoprii in
seguito che, nonostante non avessi mai fatto uso di alcolici o
fumo, avevo il fegato malato. Fu allora che cominciai a capire in cosa
andavo incontro e che come me migliaia di persone fossero affette da
grave malattie agli organi. Nella mia più completa ignoranza mi fu
raccomandato che dovevo farmi seguire dall'ISMETT
(centro trapianti per la Sicilia).
A forza di
controlli e cure arrivai al giugno del 2011, ma a quel punto il mondo mi
cadde addosso: cominciai a gonfiarmi, ero entrato nella fase
dell'ascite
e il mio corpo aveva accumulato troppi liquidi. Per la prima volta
sentii parlare di paracentesi. Mi demoralizzai quando scoprii che
l'ismett non poteva aiutarmi, in quanto dovevo prima entrare nelle liste
d'attesa (più di 9.000 persone in attesa) per poi
essere trapiantato. Nacque così in me la consapevolezza di quanto
bisogno di organi avessimo, considerando che ogni anno aumenta sempre
più il numero di persone bisognose di trapianto. Cercando di capire il
funzionamento
dell'attesa,
realizzai che il rapporto abitanti/donazioni/trapianti, nella mia amata
Sicilia avrebbe messo a rischio la mia sopravvivenza; fu così che grazie
alla segnalazione di un mio concittadino riuscii ad avere
un'appuntamento con un illustre epatologo dell'ospedale S.M. della
Misericordia di Udine. Da quella esperienza ne uscii soddisfatto in
quanto non solo dopo un lungo ricovero mi ero ristabilito, ma mi
avevano anche posizionato un bypass che mi permise di non produrre più
liquidi. Nacque però il problema dell'encefalopatia. Non bastavano le
preoccupazioni che già davo alla famiglia, con le tossine avevo perso le
capacità di controllo obbligando mia moglie
ad intensificare ancora di più la vigilanza su di me. Purtroppo non
potei cantar vittoria: il mio benessere duro' appena 11 mesi e le forze
mi abbandonarono. Come tutti i mesi, mandai le mie analisi a Udine; la
risposta non si fece attendere: dovevo presentarmi
il prima possibile, un posto letto mi aspettava.
Ricordo ancora l'assistenza aeroportuale, furono loro a imbarcarmi; ormai non riuscivo più a camminare.
Passò un mese, i
medici avevano preparato il mio corpo per affrontare il trapianto, ero
stato inserito con la priorità interregionale (sei regioni del nord)
in quel momento
capii l'importanza dell'iscrizione nelle liste del Friuli; in 15 giorni
arrivò la mia chiamata, con Giusy (mia moglie) eravamo rimasti a
Udine non mi fu permesso di tornare casa, il telefono squillò mentre
stavamo sistemando un po' di spesa in frigo, ci era stata messa a
disposizione una camera presso l'associazione Casa mia. Quando vidi il numero
dell'ospedale un brivido attraversò il mio corpo, risposi,
una voce mi pregava di fare subito rientro in reparto non sapevo più se
ridere o piangere se essere triste o felice, con Giusy ci guardammo
negli occhi e capimmo che il destino si era compiuto anche lei stava
vivendo con me tutte le emozioni cercavamo di darci
conforto l'un l'altro.
Che lunga notte
quella del 23-10-2012 Giusy resto con me (ci stringemmo nel lettino)
fino a quando entrando in sala operatoria, la grande vetrata ci
divideva,
per me iniziava un lungo viaggio entravo nel tunnel senza sapere se e
quando sarei uscito....
Tutto apparve
strano, niente aveva un senso e poi tutte quelle luci bianche, la
sensazione di non poter più gestire il corpo ed il tempo.
Tutto mi fu chiaro
con il riconoscimento di un volto amico, solo allora realizzai del
trapianto, la memoria cominciò a tornare avevo davanti a me Giusy,
piansi tanto, credo che nonostante tutto fossi preoccupato per lei, i
ragazzi, la famiglia; sapevo di dover lottare, non potevo abbandonarli
avevano ancora bisogno di me. Tutto il resto be' se mi avete letto fino a
qui conoscerete sicuramente il resto, sto
vivendo la mia seconda vita senza sciupare un solo attimo, apprezzando
la vita con tutte le sue bellezze, divulgando e promuovendo l'amore per
essa.
Nell'agosto 2014 ho potuto coronare il mio sogno; conoscendo il mio Angelo Donatore
imparando ad amarlo più della mia stessa vita.