dentro di te scoppia un uragono,
sensazioni diverse che ti assalgono, come onde altissime
in una tempesta e non ti lasciano pensare.
Le prime emozioni che affiorano, sono la gioia e la paura.
La gioia che hai ancora una speranza di vita
la paura dell'intervento, che certamente non è semplice,
ma che sai che al momento di farlo quella paura
diventerà coraggio e lo affronterai.
Poi di colpo, la mente, ricomincia a pensare
e ad assalirti è l'angoscia
che cresce sempre più e non ti lascia respirare.
Perchè io viva, deve morire qualcuno......
magari un padre o una madre di famiglia, magari un ragazzo o una ragazza,
ma qualcuno deve perdere la sua vita, per permetterti di vivere.
Hai voglia di urlare nooooooooooooooooooooooooooooo
non voglio questo, ma l'urlo non esce
si ferma in gola.
Da quel momento, dopo quella consapevolezza,
vorresti rinunciare al trapianto e quel pensiero diventa la tua ossessione.
Cominci a parlarne, con chi è nelle tue stesse condizioni
e scopri che ancheloro hanno avuto lo stesso pensiero.
Ti calmi un pò e cerchi di razionalizzare il tutto,
non sono io a decidere chi deve o chi non deve morire
non ho questo potere, c'è qualcuno
al di sopra di noi che decide.
Piano, piano l'angoscia svanisce
e al suo posto arriva la speranza
e la consapevolezza che grazie a chi subisce un trapianto
quella persona che non c'è più
continua a vivere e che questo può essere di conforto
ai loro cari, in questo modo abbiamo sconfitto la morte.
Il tuo nuovo organo farà parte di , vivrà con te
fino alla fine dei tuoi giorni e con te vivrà il suo proprietario.
Queste persone, noi li chiamiamo i nostri angeli
perchè hanno fatto un gesto d'amore grandissimo
e li ringraziamo all'infinito.
Io non ho ancora il mio di angelo, ma so che arriverà
ora però non c'è giorno che non ringrazii tutti gli angeli,
sono il mio primo pensiero al mattino
e l'ultimo della sera.
GRAZIE ANGELI
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